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Otto

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Quello che è successo dall’apertura di Otto, nell’aprile 2015, a oggi, ha dell’incredibile: fiumane di clienti arrivano ogni giorno a tutte le ore da ogni parte della città (con un picco per l’aperitivo). La formula, certo, è azzeccata: dalla colazione al dopocena lo spazio è sempre aperto, ampio, informale, luminoso e accogliente come pochi altri, arredato con semplicità, gusto e tanti pezzi di recupero. Ma fin qui poco di nuovo: buona fede ed entusiasmo aiutano, ma non sono sufficienti a decretare il successo di un nuovo locale, soprattutto di questi tempi e in una via che fatica a convincere persino i suoi abitanti di poter diventare una delle strade più vivaci e multietniche della città (molto più di una semplice Chinatown).

 

E in effetti, oltre al bel “contenitore”, qui c’è anche “il contenuto”: pezzo forte, per chi cerca una pausa sostanziosa, è il quadrOtto (varietà di taglieri quadrati che si trasformano in leccornie di ogni tipo in base all’orario, pranzo compreso), i prezzi sono calmierati, il servizio della zona caffetteria è fai-da-te, birre e vini al bicchiere scelti con cura, l’acqua del sindaco è sempre a disposizione, il wi-fi anche… tutto è fruibile con comodità, senza mai sentirsi a disagio.

 

Eppure anche questo potrebbe non bastare. E il sorriso dei giovani soci che si avvicendano nell’arco della giornata sembra esserne consapevole: in questo vicolo pedonale dal sapore parigino, con terrazza e vista su oleandri, palme e case d’epoca, c’è un’energia fuori dal comune, qualcosa che non si può descrivere né spiegare, ma che la popolarità riscossa in poco tempo ha sicuramente confermato: è uno spazio da tenere d’occhio, che sa muoversi sui social e parlare alla gente del quartiere (e non solo), senza limiti di età o stile, e che si sta distinguendo anche con lo zampino di qualche vicino di casa illustre che ha portato qui, ad esempio, CineMi, l’appuntamento del lunedì sera dedicato (il primo anno) ai film milanesi.

 

Non c’è da stupirsi se Otto (insieme ad altri esempi virtuosi del quartiere) sta trasformando lentamente via Paolo Sarpi in un centro nevralgico dal sapore internazionale, in continua evoluzione.

 

Per saperne di più: sarpiotto.com

 

Ecco il video che il Terzo Segreto di Satira ha dedicato, nell’ottobre 2016, agli amici di Otto e al quartiere:


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